giovedì, giugno 21, 2007

Misteri e Storie di Venezia

Il Bocòlo di San Marco


Il 25 aprile a Venezia si festeggia San Marco, ossia il patrono della città. E' una festa solenne e molto sentita dai veneziani. In questa data è uso che le fidanzate in particolare e le spose ricevano dall’uomo amato l’omaggio di una rosa (“bocolo” in dialetto) di colore rosso ardente.

E’ una tradizione radicata in città che si rifà a due leggende. Una in particolare è una romantica storia d’amore e di morte che si ricollega al ciclo carolingio dell'Orlando. Questa versione è di origine sicuramente popolare, perché non suffragata da alcun puntello storico.

Vuole questa tradizione che l’usanza abbia avuto origine dallo sfortunato amore di una nobildonna Maria Partecipazio, figlia di un patrizio veneto (o addirittura di un Doge), soprannominata Vulcana, per un trovatore di nome Tancredi. Tra i due giovani l’amore è contrastato per la diversità di casta. Per superare l’ ostacolo che impedisce le nozze, Vulcana trova un espediente: convince Tancredi a partire per la guerra che l’Imperatore Carlo Magno combatte contro i Mori di Spagna.
Il giovane si distingue per il suo valore e la fama delle sue imprese giunge anche a Venezia; tuttosembra volgere al meglio, ma uno sfortunato giorno, durante una battaglia, Tancredi è ferito a morte e cade sopra un roseto che si tinge di rosso con il suo sangue. Prima di morire egli coglie un boccolo e prega Orlando di portarlo alla sua amata a Venezia. Il paladino di Carlo, fedele alla sua promessa fatta al moribondo, parte ed arriva nella Serenissima la veglia del giorno di S.Marco e consegna il fatale pegno d’amore a Vulcana che lo riceve senza lacrime, impassibile.

La sera, la fanciulla, si ritira nelle sue stanze. La mattina seguente, trovano Vulcana mortacon il bocciolo rosso posato sul cuore. Da quel giorno, prosegue la leggenda, il “bocolo” simbolo dell’ amore che sta per aprirsi alla vita, viene offerto dagli uomini veneziani alle loro amate.

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