venerdì, giugno 08, 2007

Misteri e Storie della Laguna





Il fondo dei 7 morti



E' una zona della laguna un poco più a nord di Chioggia, vicino alla riva. Il nome, assolutamente poco felice, deriva da una leggenda risalente alle epoche in cui il lavoro in mare, per i pescatori di Chioggia e Venezia, era tanto necessario quanto pericoloso.
La storia narra di 7 uomini, sette pescatori, che erano a bordo del loro bragozzo ormai da ore, intenti a lanciar le reti a mare e a ritirarle a bordo gonfie d'acqua e di pesci. Sudore, muscoli tesi e sguardi resi duri dal lavoro e dalla fatica.Ad un tratto, la rete si fa pesante: è segno che si è pescato finalmente qualcosa di degno. I volti bruciati dal sole si tendono lievi al sorriso, dopo tutto quel tempo...




OOoooissa! Oooooissa! e pian piano, con gran forza di braccia, issano le reti pesanti... ma il sorriso si spegne subito: impigliato tra le maglie c'è il corpo di un annegato. Non è la prima volta che si ritrovano a pescare il cadavere di qualche povero sventurato e, quindi, la cosa non li turba molto, se non fosse che, superstiziosi, lo prendono come rpesagio di sventura: non si liberano subito del corpo, ma lo appoggiano dentro il bragozzo, vicino all'albero.
Cominciano di nuovo a darsi da fare con le reti, i 7 uomini, ma è un attimo e il cielo si scurisce, comincia a soffiare il vento e a mugolare il tuono. In breve lampi sinistri cominciano a illuminare il cielo dell'imbrunire, fino allo sfogarsi della bufera. La piccola barca beccheggia tra le onde schiumanti ed è solo per l'abilità dei 7 che non si rovescia.La tempesta si placa quando la piccola imbarcazione raggiunge l'imboccatura di una valle da pesca e, nell'oscurità, s'intravede il lume di un casòn*, dove si supponeva si sarebbe trovato cibo e ristoro.



Invece, nel casòn, in quel momento c'è solo un ragazzino, tale Zanetto che, orfano, era stato abbandonato lì dai suoi padroni. Zanetto è in quel casòn già da qualche giorno, lui e il suo cane, in balìa di se stesso, pieno di fame, di fredo e di paura. Quando vede entrare i 7 pescatori, Zanetto si leva dal suo piccolo giaciglio, tutto speranzoso... ma la speranza dura poco quando vede i visi truci di quei 7, per i quali Zanetto sembra non esistere. Entrano, accendono un fuoco, mettono a bollire dell'acqua per far della polenta con la poca farina raccimolata. In tutto ciò nemmeno rivolgono la parola a Zanetto. La polenta è pronta: i 7 la rovesciano direttamente sul tavolo e cominciano a spartirsi il pasto fumante, mentre Zanetto dal suo angolo, stringendo il cagnolino, li guarda zitto e tremante, con l'acquolina in bocca.



Ma poi al fame fa trovar a Zanetto il coraggio. S'avvicina al tavolo e chiede d'aver una fetta di polenta. All'inizio i 7 non lo badano nemmeno, poi, quando Zanetto tenta d'allungar la mano sul tavolo, uno gli afferra il polso e gli dice: "Fermo lì, se vuoi guadagnarti la tua fett, vai in barca e chiama il nostro compagno che s'è addormentato!"
Zanetto corre fuori come un pazzo, tra le risate grasse di scherno dei 7 uomini e le loro gran pacche sulle spalle.Zanetto arriva in barca, vicino all'albero e trova l'uomo che sembra dormire del sonno dei giusti: lo squote, ma nulla. Allora torna dentro e racconta ai 7 che l'altro non ha intenzione di svegliarsi e supplicandoli di dargli qualcosa da mangiare che sta morendo di fame. Niente da fare: ancora gli dicono che deve svegliare quello in barca o nulla.
Zanetto torna in barca, scuote l'uomo, piange e supplica: "Vi prego, vi scongiuro, signore, svegliatevi! Se non venite dentro con me i vostri amici non mi daranno niente da mangiare e io sto morendo di fame!"Ed ecco che il morto volta la testa, apre gli occhi, guarda con tenerezza il ragazzo e si alza. "Va bene, entriamo -dice- fa strada tu"



Zanetto si avvia al casòn, varca la soglia e i 7 lo guardando beffardi: "E allora?" e Zanetto risponde: " Sta arrivando, adesso viene!"Gli uomini scoppiano a ridere d'un colpo solo. Ma quando alle spalle del ragazzo appare il morto, il riso di colpo muore e le facce si fanno terree. Qualcuno cade in ginocchio ed invoca pietà.
E' allora che il morto punta il dito contro i 7 e dice: "Chi fa soffrire un innocente senza ragione e non ha compassione delle disgrazie altrui, non merita misericordia e pietà. Voi siete la eprsonificazione dei sette peccati. Sia salvo il bambino che è l'innocenza, sia salvo il cane che è la fedeltà!" E puntando l'indice scarno nomina ad uno ad uno questi peccati e ad ogni peccato uno dei 7 cade a terra morto.Alla fine attorno al tavolo restano solo 7 cadaveri senza vita... Sette morti, vittime della loro stessa durezza di cuore.


*Casòn: i casoni sono le tipiche rimesse per la pesca delle lagune venete. Di solito riconoscibili per il tetto conico fatto di canne.

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