giovedì, gennaio 04, 2007

Misteri e storie di Venezia...

Bepi del giasso, campanaro di San Lazzaro

C`è una bella isoletta in laguna nord, scampata alla ventata laicizzante portata da Napoleone in Laguna: San Lazzaro degli armeni. In quest`isoletta c`è ancora il vecchio convento di rito cattolico-armeno che, nato nel 1717 come ospizio per i pellegrini, nel 1810, fu elevato ad Accademia delle Scienze. Venezia, infatti, da Caterina Cornaro in poi, ha sempre avuto ottimi rapporti con gli armeni.
Che il convento sia scampato ai francesi è cosa rara visto che, Napoleone giunto in Venezia, tra le tante cose cominciò a smantellare i vari conventi-monasteri delle varei confraternite-sette che avevano trovato comodo rifugio e riparo nelle isolette della laguna veneziana... ma questa è un`altra storia...


Aveva 28 anni, allora, Josif Vissarionovic Djugatchsvili. Era un giovanotto che veniva dalla Russia zarista, dalla Georgia, in particolare, a cercar fortuna nel mitico Bel Paese. Aveva la barba incolta quando giuse, raccontò in seguito l`abate di San Lazzaro.Era il 1907 e nella sua Russia non aveva vita facile, essendo un esponente di primo piano di quella frangia estremista del partito socialdemocratico russo, che la storia comunemente ha poi chiamato bolscevichi.Fu, infatti, per scappare alle grinfie della polizia zarista che quell`anno riparò in Italia, partendo nascosto, di soppiatto, da una nave da carico mercantile che trasportava granaglie da Odessa ad Ancona, dove sbarcò verso la fine di febbraio.

Cominciò a lavorare come portiere d`albergo, ma col carattere chiuso e timido che si ritrovava, ben presto cambiò città, imbarcandosi nuovamente clandestino da Ancona a Venezia. Fu nella città di laguna che gli anarchici della zona lo accolsero e lo battezzarono "Bepi del giasso" (Bepi del ghiaccio), a ricordare che non veniva certo da climi tropicali.
A Venezia gli tornò utile la sua conoscenza dell`armeno e l`aver studiato alla scuola teologica di Gori e nel seminario cristiano.ortodosso di Teflis. Tanto che quando si presento a chieder ospitalità e lavoro all`abate generale di San Lazzaro, allra Ignazio Ghiurekian, Bepi poteva contare sul fatto di saper servire messa secondo i rituali latino ed ortodosso, nonchè di suonare le campane con i rintocchi richiesti da entrambe le confessioni.

Fu così che Bepi del giasso rimase per un po` a San Lazzaro degli armeni a far da camparo. Andava tutto bene, non fosse che l`abate voleva suonasse le campane secondo rito latino, mentre Bepi s`intestardì a suonarle secondo rito ortodosso.
Tutto ciò creò un certo scompliglio nella piccola isola, finchè l`abate mise Bepi dinnanzi ad una scelta: se desiderava rimanere in quell`isola che gli dava ospitalitò, doveva accettare le norme della congregazione e chiedere l`ammissione alla comunità come novizio. Non fu questa la scelta del georgiano che ripartì, lasciando Venezia.

Tornò in Russia in tempo per la rivoluzione e, qualche anno dopo, divenne ... Segretario generale del partito comunista e guida dell`Unione Sovietica col soprannome di "Piccolo Padre"...
Ebbene sì, di quel Bepi del giasso che fu per breve tempo campanaro di San Lazzaro, ne abbiamo sentito parlare tutti... ma di solito non lo si chiama per nome, Josef, ma per pseudonimo... Stalin.

...e ogni tanto vien da chiedersi perchè quell`abate non abbia chiuso un occhio e se lo sia tenuto a far da campanaro...

4 commenti:

Lele ha detto...

Beh, indubbiamente un bel colpo di scena finale!!!

E meno male che il lavoro di campanaro è scomparso (quasi) del tutto sennò chissà quanti "Bepi del giasso" ci trovavamo in giro
:-))
Saluti, Lele.

Anonimo ha detto...

eheheheh.... ma, soprattutto, l'abate.farsi i fattacci suoi, noooo?

Sergio ha detto...

Vorrei precisare che la storia di "Bepi del (dal) giasso", campanaro nell'Isola di S.Lazzaro degli Armeni, è solo una leggenda.
Comunque con quel nome veniva chiamato Stalin, a Venezia e nel Veneto, negli anni della sua dittatura.

Anonimo ha detto...

salve sto facendo una ricerca su Stalin in Italia, in particolare vorrei sapere che fonti ci sono per la sua presenza a venezia e se come dice Sergio è solo una leggenda ed il nome bepi dal giasso era quello di Stalin nel periosdo della dittatura, grazie Raffaele k Salinari gip2343@iperbole.bo.it